Estetica, intelligenza, sentimenti, vuoti dell’anima

august 23, 2009 at 11:52 pm (Uncategorized)

 

 

Sono in una fase di analisi, di circospezione e di tanti interrogativi.

Partendo da un detto romeno (non ho verificato, ma credo che sia internazionale) che dice che “l’amore è cieco”, mi viene in mente un particolare episodio in qui il soggetto in causa era un cesso, ma un cesso per davvero. Non lo dico per ripicca, ma è la pura verità.
Il bello è che per tutta la durata dell’episodio però io ero perfettamente consapevole, che l’oggetto del mio desiderio era un cesso per davvero… Nel senso che l’amore alla fine non era poi cosi cieco… anzi…

Ovviamente è difficile accettare che sei innamorata di un cesso. Uno direbbe: ma la fiaba della bella e la bestia è nata proprio per dei casi di questo tipo.
Sì, ma per l’appunto la bella qualcosa di decente nella bestia ce la  trovava. Vi ricordate di quel ballo meraviglioso nella hall del suo castello? Beh, in effetti, questo sarebbe già un bel punto di partenza per passare sopra all’aspetto estetico. Poi avete visto gli occhi della bestia nei cartoon della Disney?
Azzurri, profondi… Insomma a voler fare l’analitico, qualcosa di bello ci trovavi per davvero.

Nella realtà invece nulla… Ed io ero un po’ come Baudelaire alla ricerca di un’estetica del brutto, ma “Le Fleurs du Mal”di questa storia di bello non ne avevano niente. Insomma pure cercando nell’animo la cosa era più brutta che fuori. Mettiamola cosi: l’aspetto fisico era, in questo particolare caso, un riflesso ben moderato dell’interiorità.
Inutile dire che la storia è finita e nessuno ci piange sopra (almeno io no di sicuro).

Ma perché mi viene in mente questa storia in questo particolare momento?
Perché mi è capitato di avere un riscontro in questi giorni, diciamo un ulteriore spruzzo di veleno.
Ed ovviamente mi sono chiesta: ma che demonio ci hai trovato? Visto che dal punto di vista estetico sei stata sempre ben consapevole? Anche dal punto di vista dell’intelletto e del grado di cultura, le cose non sono poi cosi diverse… Dunque, cosa demonio c’hai trovato? Boh?!
Ho fatto la premessa che sono in una fase di analisi, giusto? Quindi gli interrogativi sono come minimo d’obbligo.
Pensando e ripensando, una mezza spiegazione l’ho trovata… He, he, he…
Dunque sarebbe la mia convinzione che ogni persona esistente sul pianeta Terra ha qualcosa di bello, fosse anche una sola cosa. Quindi ecco perché non lo vedevo bellissimo: non ero innamorata (visto perché non ero cieca?) ma ero alla ricerca di quel qualcosa di bello che confermasse la mia teoria.

Fregatura: era proprio l’eccezione che confermava la regola.

Visto come so’ brava a girarmi la frittata? (Uffa, ancora non so come se fa a mettere l’emoticon con la faccia del diavoletto).

Ma comunque tornando al titolo, manca la parte dei vuoti dell’anima. Per avere dei vuoti, uno dovrebbe avere un’anima.
Ecco, in questo Baudelaire non ci aiuta granché… Ma qualcosina troviamo in Eminescu. Vi ricordate “Gli avatarà del Faraone Tla”, che cito spesso anche perché è una delle mie preferite?
Dunque lui trova la spiegazione del comportamento spietato di alcune persone (che sembrano davvero prive d’anima) in un’insoddisfazione di partenza per non riuscire a raggiungere il proprio ideale in amore.
Bon… solo che il protagonista del suo racconto è bellissimo. Visto?! Persino Eminescu voleva bilanciare le cose (lasciamo stare che essendo l’ultimo romantico europeo, era pure normale).

Per concludere, io a questa cosa del “bello/bella dentro” non ci credo più e la considero una specie di scusa per non migliorare. Cavolo, con tutto quello che abbiamo oggi, chirurgia estetica compresa (che tra un po’ costerà di meno di un intervento alle tonsille) potresti darti una sistemata e non pretendere che gli altri abbocchino come dei scemi al discorso del “bello dentro”.

Poi c’è da dire che, come qualsiasi psicologo esistente sul pianeta Terra insegna, essere soddisfatti di se stessi (dunque piacersi), ci fa sentire bene. E di conseguenza siamo anche più gentili e più tolleranti con gli altri. Non sarà una regola, ma “belli fuori” da più garanzie per quello che riguarda “belli dentro”.